
Davide Neva, il candidato si presenta
Mi chiamo Davide Neva, ho 51 anni, risiedo a Villanuova sul Clisi dal 2003 e da oltre 31 anni lavoro presso una società di telecomunicazioni in qualità di impiegato tecnico.
Mi chiamo Davide Neva, ho 51 anni, risiedo a Villanuova sul Clisi dal 2003 e da oltre 31 anni lavoro presso una società di telecomunicazioni in qualità di impiegato tecnico. Sono sposato con Claudia da 21 anni e ho due figlie di 12 e 15 anni.
Il mio lavoro in passato mi ha portato a vivere per un breve periodo prima a Torino e poi a Milano. Queste esperienze mi hanno fatto capire quanto fosse forte il mio legame con le mie radici.
Sono appassionato di storia locale e del ‘900 in genere. Mi diletto a scrivere racconti per ragazzi e amo camminare, la media montagna è il mio habitat naturale. Ho avuto esperienze in qualità di rifugista per una Associazione no profit in alta Val Camonica e sto ripercorrendo a tappe, quando gli impegni me lo permettono, la via Francigena.
Di Villanuova apprezzo le numerose possibilità escursionistiche del suo territorio e il fermento associazionistico che la contraddistingue.
Perché hai scelto di candidarti?
È stato naturale sentirmi parte del gruppo di Un Ponte per il Futuro. Con i miei compagni di viaggio abbiamo obiettivi comuni, ci confrontiamo democraticamente, nessuno è più importante degli altri e l’esempio viene da Elisa che ci da spazio e ci coordina in modo eccellente. So bene cosa voglia dire affrontare un sentiero lungo e impervio ma so anche che se non lo si percorre da soli nulla è insormontabile.
Quali obiettivi del programma di Un Ponte per il Futuro ti stanno particolarmente a cuore e perché?
Mi piace sapere che il nostro programma è nato dagli spunti forniti dai numerosi cittadini che ci hanno esposto le loro esigenze e tante volte anche le possibili soluzioni.
Credo che la direzione giusta sia pensare che il programma è stato fatto per essere condiviso con la cittadinanza e che potrà essere mutevole secondo le sue esigenze. Il programma di governo lo devono decidere i cittadini, noi ora possiamo fornire loro solo le tracce e poi impegnarci per realizzarlo.
In particolare, vorrei che le frazioni del nostro territorio avessero più servizi, come quelli offerti da una Bottega Rurale o dalla consegna periodica dei farmaci agli anziani. In un mondo che corre ed è accentratore credo si debbano invece agevolare e incentivare le persone che vogliono vivere in luoghi più raccolti garantendo loro però i servizi necessari.